Lo scorso 24 maggio è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto sanzioni tributarie che apporta alcune novità sulla revisione delle violazioni tributarie. Questo d.lgs è stato approvato in via definitiva per attuare la Legge delega per la riforma fiscale che prevede la revisione del sistema sanzionatorio tributario. Le novità hanno come caratteristiche principali quelle di:
- non poter essere applicate retroattivamente;
- tranne per le sanzioni penali, sono in vigore per le violazioni poste in essere dal 1° settembre 2024.
La riforma delle sanzioni porterà ad un sistema meno repressivo e più armonico basato sul principio di proporzionalità e vedrà l’abbassamento ed alleggerimento degli importi che il debitore deve pagare in caso di violazioni commesse, omissioni di pagamento e cause di non punibilità per il mancato versamento, situazioni di crisi e sovraindebitamento.
Quali sono le novità sulle sanzioni tributarie del Decreto del 24 maggio 2024
Le novità previste dal decreto attuativo della delega fiscale che provvede alla riforma del sistema sanzionatoria riguardano:
- la dilazione delle somme ad un terzo delle sanzioni amministrative per violazioni di norme tributarie;
- il ritorno di quella che viene chiamata acquiescenza processuale;
- per un singolo periodo o per una singola imposta, la possibilità di scegliere il cumulo giuridico in caso di ravvedimento operoso con il Fisco;
- la non punibilità dei contribuenti non in regola con il Fisco per cause a loro non imputabili presuntivamente;
- la necessità di ricorrere al sequestro e alla confisca dei beni tenendo conto delle condizioni economiche del debitore e della gravità del reato commesso;
- l’imputabilità di sanzioni amministrative a carico di chi trasferisce e di chi riceve una somma di denaro in contanti di importo uguale o superiore ai 3mila euro.
Le specificazioni relative al cumulo giuridico e alla continuazione dovranno essere contemplate dal Decreto Attuativo per la riforma del sistema fiscale italiano.
Le altre novità sul sistema sanzionatorio tributario e IVA
In merito alle sanzioni amministrative tributarie il contribuente dovrà in caso di infedele presentazione della dichiarazione dei redditi, imposte sui redditi, IVA, IRAP e Modello 770, effettuare un versamento fisso del 70 per cento dell’importo previsto, la sua punibilità non sarà pari ad un valore tra il 90 ed il 180 per cento, così come per le violazioni sulla fatturazione. Altre novità riguardano:
- l’eliminazione dell’aumento del terzo per i redditi prodotti all’estero;
- l’irrogazione di sanzioni fisse pari al 70 per cento e non più tra il 100 ed il 200 per cento per le indebite compensazioni per crediti inesistenti e non spettanti;
- l’omissione o il mancato pagamento degli adempimenti saranno sanzionati con il 25 per cento dell’imposta e non più con il 30 per cento.
Invece, per quanto riguarda l’IVA le novità coinvolgono:
- la riforma del regime sanzionatorio previsto dal DLgs. 471/97;
- la sanzione per l’IVA addebitata in eccesso sarà pari ad una quota fissa per un minimo di 250 euro ad un massimo di 10mila euro, anche se è relativa a operazioni esenti, escluse, non imponibili e non solo per un errore di aliquota, mentre la detrazione vale solo per l’ammontare corretto.
Infine, per omessa dichiarazione dell’IVA è prevista una sanzione fissa pari al 120 per cento sulle imposte dovute se presentata entro 90 giorni mentre del 75 per cento è la sanzione prevista prima di ogni controllo. Contatta gli esperti di Caf e Patronato per conoscere le novità fiscali ed applicarle al tuo caso, relativamente alla tua posizione con il Fisco.