Il contribuente che ha problemi con Agenzia delle Entrate può affidarsi al servizio SOS Equitalia di Caf e Patronato.
I nostri esperti sono a tua disposizione per comprendere se le somme dovute al Fisco lo sono realmente ed eventuale agendo per vie legali, aprendo una controversia con l’ente di riscossione e rifiutandosi di effettuare la restituzione di tributi, sovrimposte e le addizionali, compresi gli interessi e ogni altro accessorio.
Infatti, puoi contattarci e prendere un appuntamento in una delle nostre sedi più vicine a te per verificare se le somme dovute per imposte, tasse e tributi, comprese quelle regionali e locali, provinciali e comunali sono da pagare in misura totale o parziale oppure contestare la richiesta mediante ricorso nelle sedi opportune e la risoluzione stragiudiziale delle controversie.
Il contenzioso prevede tre gradi di giudizio:
- la Corte di Giustizia tributaria di primo grado competente territorialmente;
- appellarsi alla sua sentenza del giudice tributario in secondo grado;
- infine ricorrere in terzo grado in Corte di Cassazione.
Per via telematica è possibile controllare lo stato del ricorso e le date delle udienze fissate per ogni grado di giudizio.
I nostri professionisti, attraverso l’esame dei documenti che ci fornirai, faranno un attento accertamento della situazione e verificheranno se ci sono i presupposti per impugnare il pagamento delle tasse in caso di errore di Agenzia della riscossione, valutando le modalità di presentazione e proposizione del ricorso e seguendo la via più conveniente per le controversie in materia fiscale.
Il contenzioso tributario per una notifica di pagamento
L’Agenzia delle Entrate svolge autonomamente il controllo sulle dichiarazioni fatte dal contribuente in materia di imposte e tributi.
Nel caso in cui l’Ente attesti irregolarità nelle dichiarazione rese dal cittadino, egli può risolvere al questione in via bonaria, effettuando il versamento di quanto dovuto entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione, con l’aggiunta degli interessi ed una sanzione pari al 10% se si è stati oggetto di controllo automatico o del 20% se è stato fatto un controllo formale.
Invece, qualora il cittadino sostenga l’infondatezza delle contestazione può rivolgersi direttamente all’Agenzia delle Entrate oppure chiedere ai nostri esperti di SOS Equitalia per contestare il versamento del contributo richiesto.
Naturalmente, bisogna precisare che non tutte le cartelle di pagamento sono notificate dall’Agenzia delle Entrate e quindi è necessario prima di tutto riconoscere l’Ente che le ha emesse prima di muovere i passi da compiere.
Le cartelle di pagamento
Come detto precedentemente, non tutte le cartelle sono dell’Agenzia delle Entrate. Infatti, esse possono riguardare:
- contravvenzioni stradali;
- sanzioni amministrative di vario tipo;
- tasse comunali;
- contributi per iscrizione ad albi;
- esigere pagamenti legati ad altre fattispecie.
Al loro interno si trovano le informazioni relative all’Ente emittente, agli addebiti contestati con le rispettive motivazioni, alle modalità di pagamento e di ricorso.
Il pagamento di quanto dovuto deve essere fatto entro 60 giorni se si ritiene che la contestazione sia corretta oppure si può richiedere la sospensione dello stesso per un anno e la rateizzazione in 48 mesi con il riconoscimento degli interessi in caso di temporanea difficoltà economica.
Per il pagamento non effettuato, l’Ente può decidere di esigere il pagamento attraverso l’ipoteca e l’espropriazione dei beni immobili del debitore, il fermo amministrativo dei beni mobili registrati e dei crediti che egli detiene nei confronti di terzi.
Come si può evitare una controversia con il Fisco per il versamento del contributo
Evitare il processo tributario è possibile, attraverso due vie che permettono di risparmiare tempo e risorse economiche sia al cittadino che al Fisco.
Infatti, si può evitare di intraprendere l’iter processuale oppure bloccarne uno già iniziato mediante due istituti.
Il primo è il concordato che consiste in un patteggiamento dell’imponibile dovuto sia nel caso di avviso di accertamento sia per un controllo effettuato.
L’altra via è la conciliazione ovvero il blocco della controversia presso la Commissione provinciale e riducendo di un terzo le sanzioni.
La contestazione delle cartelle con SOS Equitalia
Per effettuare la contestazione sulla legittimità di una cartella bisogna richiederne l’annullamento presso gli Uffici dell’Ente che ne esige il pagamento.
Se l’Ufficio accetta la contestazione del cittadino, l’atto verrà annullato e sarà interrotta la procedura di riscossione. In caso di mancato annullamento da parte dell’Ufficio dopo aver accolto le ragioni del contribuente, egli dovrà entro 60 giorni fare ricorso alla Commissione tributaria provinciale ed all’Agenzia delle Entrate per sospenderne il pagamento.
Invece, in caso di accoglimento parziale della richiesta, l’Ufficio dovrà comunicare l’importo dovuto con le eventuali sanzioni in aggiunta per il mancato pagamento entro 60 giorni.
Caf e Patronato è a disposizione con i suoi esperti del servizio SOS Equitalia per offrire tutte le possibilità di regolazione della propria posizione con l’Ente di riscossione, verificando se c’è l’opportunità di rientrare nei tempi di definizione agevolata della lite. Contatti per avere un appuntamento per il servizio SOS Equitalia. I nostri esperti legali ti daranno assistenza per quanto riguarda i contenziosi tributari, le cartelle esattoriali ed ogni problema con il Fisco.
Ricordiamo che per queste procedure bisogna agire tempestivamente. I documenti devono essere analizzati dai nostri consulenti ed è necessario evitare di oltrepassare il decorrere dei tempi previsti, agendo entro i termini stabiliti.
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